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mercoledì 15 giugno 2011

Colori e Profumi di Sardegna



Amici del blog,

da oggi presenteremo una nuova rubrica che tratterà le bellezze naturali della nostra amata isola. Una premessa però è d'obbligo poiché non tutti conoscono a pieno la nostra terra e le sue meraviglie. La nostra è una delle terre più antiche del pianeta e i suoi 24.000 kmq ne fanno una delle più grandi isole del Mediterraneo, seconda solo alla Sicilia.

Il territorio prevalentemente roccioso e la forte insularità hanno contribuito a preservare specie animali e vegetali uniche nel loro genere. La flora e la fauna attuali sono il risultato di lunghi processi di antropizzazione, che dal primo approdo dell'uomo hanno contribuito a modificarne i loro attributi originari.

Come tutti sappiamo, la vegetazione più caratteristica della nostra isola è la macchia mediterranea. Possiamo citare il corbezzolo, il mirto, il cisto e la ginestra, mentre tra gli alberi ad alto fusto ricordiamo i lecci, il ginepro e la quercia . La flora è di grande bellezza e varietà, anche se tante specie spontanee devono essere ancora studiate e catalogate.

La tutela delle nostre bellezze naturali e delle tante specie endemiche dovrebbe essere scontata, ma purtroppo non è cosi. L'attività di disboscamento e gli incendi stanno riducendo, in misura sempre maggiore, un patrimonio d’incommensurabile valore. Nonostante ciò, la nostra terra può ancora mostrare splendide specie botaniche.

Cominciamo la nuova rubrica partendo da uno dei simboli della Sardegna: la Peonia Corallina




Il proverbio dice che non esiste rosa senza spine... non c'è niente di più sbagliato. La Peonia Corallina è una bellissima rosa, e di spine nemmeno l’ombra. Con i suoi grandi fiori, color rosso porpora, impreziosisce il paesaggio e colora le rocce con le sue uniche sfumature. Possiamo trovarla nei boschi dell'altopiano del Gennargentu a 1000 metri d'altezza. I pastori del posto la chiamano S'Arrosa Dei Monti perché nasce lontano dal mare, in alto, dove d'inverno solitamente si vede solo la neve.


Ma facciamo un passo indietro.  Non è un caso che la peonia abbia scelto la culla della Sardegna, nell'antica Grecia era considerato l'unico fiore che potesse schiudersi nell'Olimpo e che meritasse l'ammirazione degli dei.  Era la pianta del dio Peone, medico degli Dei, da cui dariverebbe il nome. Gli antichi greci narrano di come il dio Peone fu tramutato in fiore, una Peonia appunto, dopo aver liberato Latona dai dolori del parto.
Molto spesso è possibile intravederla ai bordi delle strade, ma è importante scegliere il periodo giusto. Questo fiore, tra i più preziosi, si concede per venti giorni l'anno (tra aprile e maggio), un breve ma intenso tripudio di colore.

Ora vi svelo qualche segreto...

Oltre alla sua bellezza, la peonia è utile anche per il nostro benessere, chi conosce le cure naturali sa che viene usata in qualità di antispasmodico, ha quindi un'azione calmante e sedativa sul nostro organismo. Inoltre, è usata anche per la preparazione di tisane che si rivelano utili contro la tosse e i sintomi influenzali. Grazie al suo dolce profumo, in erboristeria possiamo acquistare alcuni prodotti come il bagnoschiuma, la crema per il corpo e il sapone. Le sue proprietà sono ideali per il mantenimento del ph naturale della pelle.

Piccolo avvertimento: per le donne in stato interessante può diventare abortiva per cui bisogna fare attenzione a non utilizzarla durante una gravidanza.

Concludo con una citazione tratta dal libro "Caccia grossa" di Giulio Bechi


"...e non un'anima attorno, quella natura soltanto,allo stato selvaggio, sotto il sole folgorante..come una barriera di distacco dal mondo dei vivi."


Pablita

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